«La grandezza circostante non fa altro che rimarcare la governante incipienza nel ronzio dello stare e le pietre sistemate, aggravate dai secoli respirati, siedono su di me rovesciate.
Stanno forse tutti sognando?
Il forno delle pene è ancor caldo, nonostante la notte abbia terminato il suo percorso con strascichi di sogni perduti: sarà il picco di un uccello ad aver lasciato in me traccia di zampe tripartite. Ogni segno di unghia penetra parti diverse del volto graffiato, inciso e sorpreso per la nuova forma. Anche la meraviglia si sta ancora cucinando: l’abbiamo assaporata in abbondanza, bramosia tranquilla e tenace d’ingredienti innamorati della terra.
Riprendo nel suono, in attesa del risveglio e spero si dilunghi questa permanenza senza parole. Perché mi dici sempre le stesse cose?»
(da Stone, SBF, in process)




SOUND / ORGAN’s SESSIONS